PALAZZO BARONALE
Il Palazzo Baronale
è un complesso architettonico di notevole pregio situato a confine
della cinta
muraria ed in prossimità di Porta Piscina, costruito intorno al 1773
dalla
famiglia Noja, nobili facoltosi di Mola che nel 1743 acquistarono il
feudo dal
Principe Carmine de
Angelis.
Il complesso edilizio si
sviluppa intorno ad un’ampia corte ed è dotato di una cinta muraria
fortificata
che ingloba, oltre al palazzo, anche un giardino retrostante, una
cappella e
una serie di depositi e stalle.
Il fronte principale delle mura esterne è scandito da una serie di elementi architettonici e decorativi che ne sottolineano la monumentalità, come le colonne innalzate su alti basamenti e il cornicione terminale che inquadrano il fornice di ingresso, e il bugnato in conci di pietra “a punta di diamante”.
Il Palazzo prospiciente
la corte presenta una facciata in stile barocco che rimanda ad
un’architettura
di scuola vanvitelliana, tipica di alcune residenze signorili
napoletane.
La facciata è tripartita
da ampie cornici marcapiano che definiscono tre differenti registri
murari: il
piano terra è caratterizzato da un paramento in pietra “a
bauletto”, il
primo piano da un paramento in conci squadrati mentre l’ultimo piano
presenta
una finitura ad intonaco. La parte centrale della facciata è
caratterizzata da
una monumentale scalinata che parte da una rampa centrale per poi
svilupparsi
su due rampe laterali che approdano al piano nobile su una loggia
balconata a
tre arcate, scandite da un doppio ordine di lesene e capitelli decorati.
Ai lati della corte si
aprono due porticati su cui si affacciano una serie di locali
utilizzati un
tempo come scuderie e rimessa per le carrozze.
Al primo piano del palazzo, sull’ala a sinistra
rispetto all’ingresso
principale, di notevole pregio è il salone da ballo, che presenta un
ciclo
pittorico costituito da ovali dipinti ad olio, con scene allegoriche e
soggetti
mitologici, e da un bellissimo dipinto ad encausto al centro del
soffitto
ligneo, rappresentante l’allegoria delle Arti, che il pittore Giuseppe Musso
realizzò nel 1778.